CICLISMO A LUNGA DISTANZA
La Via verde smeraldo
6 tappe
332 km
DESCRIZIONE
Con bici dalle Alpi Giulie al Golfo di Trieste
Dalla vecchia stazione di Tarvisio città / Trbiž si punta ai Laghi di Fusine / Belopeška jezera lungo la ciclabile asfaltata e quindi al confine sloveno. Si pedala tra i boschi fino a Kranjska Gora, nota località sciistica e di villeggiatura, ai piedi delle Alpi Giulie. Quindi, transitando per paesi ricchi di storia, si raggiunge il pittoresco lago di Bled: qui si monta sul treno – bici compresa – che porta a Most na Soči. Si tratta della storica linea ferroviaria che collegava Trieste / Trst a Vienna. Ripresa la bicicletta si risale la spettacolare valle della Soča / Isonzo attraversando Tolmin, successivamente sulla sponda sinistra si giunge a Kobarid e si visita il locale museo legato agli eventi bellici. I più allenati possono proseguire fino a Bovec. Da qui si torna a Tolmin e a Most na Soči , poi si giunge a Kanal, col suggestivo ponte sulla Soča / Isonzo; quindi un tratto di ciclabile sterrata verso Solkan ed eccoci a Nova Gorica e subito dopo a Gorizia / Gorica. Ora ci s’inoltra nel Carso sloveno / Kras, tra monasteri, castelli, chiese e villaggi, in direzione di Lipica, sede del famosissimo allevamento di cavalli e di ampie scuderie. È il tempo di innestarsi sulla nota ciclabile della Parenzana transitando per Koper / Capodistria, Izola /Isola, Portorož / Portorose, le spettacolari Saline di Sečovlje / Sicciole, presso Koper / Capodistria, per giungere infine a Trieste / Trst dopo essere passati per il bel centro di Muggia / Milje. Tutto il percorso è affiancato dalla linea ferroviaria che consente in qualsiasi momento di utilizzare il treno.
GALLERIA


















ITINERARIO
Tappa 1
Il giro del Monte Triglav (lungo la valle)
LUNGHEZZA
62 km
Salita
760 m
Discesa
980 m
asfalto
98 %
sterrato
2 %
TIPO DI PERCORSO
CICLISMO A LUNGA DISTANZA
DIFFICOLTÀ DEL PERCORSO
medio
ATTIVITA
CICLOTURISMO
famigliare

Descrizione della tappa
Dal triangolo dei confini (Italia, Austria, Slovenia)
lungo la ciclabile della Sava
Una nuova pista ciclabile passa per la stazione di Tarvisio città / Trbiž puntando verso il confine sloveno: si dirige verso i Laghi di Fusine / Belopeška jezera, due gocce di smeraldo incastonate in una delle zone più fredde d’Italia. Siamo sul sedime della ex ferrovia Ljubljana-Tarvisio / Trbiž, bell’esempio di riconversione di una ferrovia dismessa in pista ciclopedonale. In una sola parola: greenway. Evviva! Proseguendo in mezzo al verde, a Rateče si entra in Slovenia, arrivando poco dopo nel centro di Kranjska Gora, famosa località di villeggiatura, dove si ammira la chiesa dell’Assunta e la secentesca Casa di Liznjek, magnifico esempio di architettura rurale e ora museo etnografico. Il fiume Sava ci fa giungere nel bel paese di Mojstrana, antico centro minerario della zona, da cui si dipartono tre stupende valli alpine che si incuneano nelle Alpi Giulie, fino al Triglav, la montagna più alta della Slovenia (2864 m): Vrata, Kot e Krma. Si plana su Jesenice, importante snodo ferroviario, per poi dirigersi verso lo splendido lago di Bled, località termale e di villeggiatura impreziosita dall’isolotto che vi galleggia al centro. Da qui si prende il treno che conduce direttamente nella valle della Soča / Isonzo.
A Tarvisio / Trbiž – cittadina di confine – s’interseca pure la pista ciclabile Alpe-Adria che in direttrice nord-sud dall’Austria porta in Italia verso Grado, passando per Buia, Udine, Palmanova e Aquileia: un circolo virtuoso che unisce in bicicletta i tre paesi confinanti mettendo in rete altri importanti itinerari ciclabili come la Ciclovia della Drava. Dalla stazioncina dismessa di Tarvisio città / Trbiž ci si dirige verso est e poi si abbandona la pista che porta verso l’Austria e Arnoldstein / Podklošter per piegare a destra verso i Laghi di Fusine / Belopeška jezerae la frontiera di Rateče, cittadina sovrastata dalla cima di Peč (1510 m) che segna il triplice confine tra Italia, Slovenia e Austria. Si prosegue per la bella ciclabile asfaltata che utilizza il tracciato della vecchia ferrovia ottocentesca che collegava Tarvisio / Trbiž con Ljubljana: ci farà compagnia per gran parte della giornata lambendo ampi prati e inoltrandosi in fitti e rinfrescanti boschi. Poco dopo si giunge ai piedi della spettacolare valle laterale di Planica: sui suoi celeberrimi trampolini per il salto con gli sci si sono ottenuti numerosi record del mondo. Con una piacevolissima pedalata si giunge a Kranjska Gora, località nota per ospitare competizioni mondiali di sci alpino. La Sava Dolinka, uno dei due rami sorgentiferi dell’importante fiume Sava, ci offre scenari incantevoli in questa terra ricca e generosa, caratterizzata da prati punteggiati dei tipici fienili lignei verticali a rastrelliera in cui l’erba viene messa ad asciugare. A Mojstrana c’è da visitare la Casa Pocar – una delle più antiche abitazioni contadine nel Parco Nazionale del Triglav, ora adibita a sede espositiva – e il nuovo museo alpinistico sloveno. In paese termina la pista ciclabile. Quindi si punta verso il popoloso centro di Jesenice e poi da lì – in un’altra immersione nei verdi boschi alpini sloveni – allo splendido lago di Bled. In un’ora di treno si cambia valle e si giunge a Most na Soči, lungo la Soča / Isonzo.



Tappa 2
Il giro del Monte Triglav (percorso di montagna)
LUNGHEZZA
45 km
Salita
1020 m
Discesa
1370 m
asfalto
96 %
sterrato
4 %
TIPO DI PERCORSO
CICLISMO A LUNGA DISTANZA
DIFFICOLTÀ DEL PERCORSO
difficile
ATTIVITA
CICLOTURISMO

Descrizione della tappa
Dalla valle della Sava alla valle della Soča / Isonzo
Il percorso principale della valle dell’Adriabike, che collega Kranjska Gora a Ravenna, ci porta con il treno dal lato sud delle Alpi, passando per Jesenice, Most na Soči e Bled. L’impegnativo itinerario montano con lo stesso nome, descritto più dettagliatamente in seguito, ci conduce nella valle dell’Isonzo attraverso numerosi tornanti e il passo sloveno più alto, il Vršič. Dalla sorgente della Soča / Isonzo a Trenta pedaliamo accanto al suo flusso smeraldino, racchiuso tra le alte cime delle Alpi Giulie, fino a Bovec, centro sportivo della valle.
Proposta: si può proseguire fino a Srpenica lungo la riva sinistra della Soča /Isonzo e poi verso Kobarid, noto per gli eventi della Prima guerra mondiale, seguendo la riva destra. Dopo aver attraversato il famoso Ponte di Napoleone, si pedala attraverso piccoli paesi fino a Tolmin, centro amministrativo dell’Alto Isonzo, situato sulla riva sinistra e soleggiata del fiume. Da Tolmin si prosegue fino al lago di Most na Soči. Da qui, la versione valliva del percorso segue il fiume e la ferrovia fino a Nova Gorica, mentre la variante più impegnativa dell’Adriabike entra nell’interno, tra fitti boschi, e l’altro ramo segue la panoramica cresta del Kolovrat fino ai Goriška brda / Collio.



Tappa 3
L’alta valle della Soča / Isonzo
LUNGHEZZA
41 km
Salita
450 m
Discesa
740 m
asfalto
84 %
sterrato
16 %
TIPO DI PERCORSO
CICLISMO A LUNGA DISTANZA
DIFFICOLTÀ DEL PERCORSO
medio
ATTIVITA
CICLOTURISMO
famigliare
STERRATO

Descrizione della tappa
Lungo il fiume smeraldo
Siamo a Most na Soči, dove l’Idrijca si tuffa nella Soča / Isonzo: è una delle principali aree preistoriche d’Europa, come avremo modo di verificare nel locale Museo Archeologico. Si segue il corso superiore dell’Isonzo che, grazie alle numerose rapide, è il paradiso per chi ama sport acquatici come rafting, kayak, canottaggio e hydrospeed: è un territorio assai apprezzato dai numerosi praticanti di questi sport. A Tolmin – conosciuta per la settecentesca rivolta dei contadini– c’è da vedere il Museo Etnografico, i resti del castello medievale e lo spettacolare Ponte del Diavolo. Quindi si oltrepassa il fiume, grazie al grande ponte napoleonico ad arco in pietra, giungendo a Kobarid, nota per la celebre rotta del novembre 1917, ricordata nel locale museo e nel vicino Sacrario di Sant’Antonio. Da qui, i più allenati possono risalire verso la sorgente della Soča /Isonzo, con la possibilità di visitare la vicina cascata della Boka. Ora resta solo l’ultima salita verso Bovec. Quindi si rientra a Kobarid.
Scesi dal treno che ci ha portati da Jesenice (o Bled) fino a Most na Soči, entriamo in un’importante zona archeologica, come testimoniato dai numerosi ritrovamenti di tombe dell’età del ferro: si parla della Civiltà di Santa Lucia. Effettuata una passeggiata per i sentieri che affiancano il lago, dai quali si gode una bella vista sul paese, risaliamo il verdissimo corso d’acqua verso la sua sorgente carsica posta nel Parco Nazionale del Triglav. Si insinua in un ambiente selvaggio tra salti, rapide e grandi dighe che ne sfruttano l’energia: ora la natura la fa da padrona offrendo mille scorci interessanti. Notevoli – nei pressi dell’importante cittadina di Tolmin – sono ad esempio le Gole di Tolmin, site all’ingresso inferiore del Parco Nazionale del Triglav. Sono caratterizzate da un grande masso incastrato tra le pareti, dal Ponte del Diavolo, sospeso a 60 metri di altezza sopra le acque azzurrissime della Tolminka e dalla cosiddetta Grotta di Dante, nella quale una leggenda locale vuole che il poeta abbia trovato l’ispirazione per il suo Inferno. Ricordiamocene quando visiteremo la sua tomba a Ravenna… Nei pressi di Kobarid oltrepassiamo il fiume grazie al bel ponte napoleonico – un arco di pietra – e quindi ci si può dedicare alla visita della città passata alla storia per la Grande Guerra: da non perdere il museo che è dedicato alla guerra ma soprattutto alla pace, mettendo al centro dell’osservazione l’uomo. Si prosegue sulla sponda destra attraversando le cittadine di Žaga e di Log Čezsoški puntando a nord verso Bovec, quantomeno per i più allenati. Dalla strada si può ammirare la cascata della Boka, una delle più spettacolari d’Europa con i suoi 144 metri di altezza e i 18 di larghezza. Infine si giunge alla piana di Bovec, nel cui territorio comunale si trova la sorgente dell’Isonzo. Il percorso è un “cul de sac” e con tranquillità torniamo indietro verso Kobarid, godendoci ulteriormente le verdi acque isontine.



Tappa 4
Il medio corso della Soča / Isonzo
LUNGHEZZA
38 km
Salita
520 m
Discesa
610 m
asfalto
90 %
sterrato
10 %
TIPO DI PERCORSO
CICLISMO A LUNGA DISTANZA
DIFFICOLTÀ DEL PERCORSO
medio
ATTIVITA
CICLOTURISMO
famigliare
STERRATO

Descrizione della tappa
Dove le brezze alpine incontrano i profumi del Mediterraneo
Questo tragitto ci introduce nel medio corso della Soča / Isonzo: si pedala tra numerose bellezze naturali, dighe, ponti, laghi, cascate ma anche innumerevoli suggestioni storiche e culturali che rendono avvincente e coinvolgente la pedalata. Da Kobarid si segue la sponda sinistra della Soča / Isonzo giungendo, su stradina panoramica, a Tolmin e da qui a Most na Soči, con il caratteristico lago stretto tra le montagne, per poi arrivare su strada asfaltata fino a Kanal, dove si attraversa il celebre ponte del XVI secolo, simbolo del paese, più volte distrutto e ricostruito. Da vedere pure piazza Kontrada con la Casa Gotica e la chiesa parrocchiale dell’Assunta, del 1431. Il percorso prosegue verso Plave, teatro di numerosi scontri nella Grande Guerra: ora il fiume si fa più stretto e sinuoso e ci si gode la sua vista pedalando su sicura pista ciclabile sterrata. La vegetazione varia continuamente: dai boschi di faggio si passa a formazioni sempre più termofile, con l’ingresso di elementi della flora mediterranea. I profumi di montagna ora lasciano il posto a essenze mediterranee. Al termine della pista ciclabile appare l’imponente ponte ferroviario di Solkan, dall’arco di pietra più ampio del mondo, capolavoro di ingegneria dell’inizio del XX secolo. Da Solkan si raggiunge in breve Nova Gorica, collegata con Gorizia – Goriza da Trg Evrope / Piazza Transalpina, simbolo della fratellanza tra le due città.
Si parte da Kobarid, nelle vicinanze della quale sono da visitare punti d’interesse storico e siti naturali unici. Oltrepassato il ponte napoleonico, si gira a destra e si segue la sponda sinistra del fiume verso Tolmin, per poi proseguire verso Most na Soči e giungere a Kanal, bella cittadina di impronta barocca. Simbolo della località è certamente il ponte, archetipo dell’architettura: di origine antica, più volte distrutto e ricostruito, citato anche nel romanzo di Hemingway Addio alle armi, continua a essere al centro della vita sociale del paese, al punto da diventare trampolino, dall’alto dei suoi 17 metri, per una famosa gara internazionale di tuffi. Ora si segue la sponda sinistra e l’Isonzo diventa ancora più sinuoso, regalando scenari unici. Si passano le cittadine di Plave e Prilesje con la chiesa di Sveti Ahac. Una ciclabile a fianco del fiume ci conduce sotto un altro importante ponte, questa volta ferroviario: siamo nei pressi di Solkan e questo manufatto detiene un primato mondiale. Infatti, con le sue 4533 pietre calcaree squadrate provenienti dalle cave di Aurisina / Nabrežina e gli 85 metri di lunghezza, è il ponte ad arcata unica in pietra tagliata più lungo al mondo. Passato il ponte ferroviario, ci dirigiamo sul nuovo ponte di Solkan che ci porta a Nova Gorica, la cittadina sorta, come controparte slovena dell’italiana Gorizia / Gorica, dopo il secondo conflitto mondiale. Di interesse storico, c’è da vedere la stazione ferroviaria, posta sulla Linea Transalpina e a pochi metri dal confine italiano, che si attraversa per visitare il bel centro storico della cittadina friulana. Sulla collina ai margini della città c’è il convento francescano di Kostanjevica con la chiesa dell’Annunciazione, la biblioteca e la cripta dei Borbone.



Tappa 5
La traversata del Carso / Kras
LUNGHEZZA
78 km
Salita
1110 m
Discesa
800 m
asfalto
76 %
sterrato
24 %
TIPO DI PERCORSO
CICLISMO A LUNGA DISTANZA
DIFFICOLTÀ DEL PERCORSO
difficile
ATTIVITA
CICLOTURISMO
sterrato

Descrizione della tappa
Alla scoperta del Carso sloveno / Kras
Questa tappa ci porta a fare un’approfondita conoscenza del Carso sloveno / Kras, territorio con una sua cifra peculiare dal punto di vista storico, naturalistico, culturale ed enogastronomico. Il percorso s’insinua – con ondulazioni frequenti ma non molto impegnative – nello spettacolare altopiano calcareo che sovrasta il Golfo di Trieste, regalando continue emozioni. Si pedala prevalentemente su stradine strette, aperte al traffico ma assai poco frequentate, circondate da muri a secco che sembrano perdersi verso il nulla. La natura qui la fa da padrona, modellata dalla bora e impreziosita da colori unici, che soprattutto in autunno regalano scorci di potente vitalità. Poi ecco spuntare improvvisamente un paesino antico, un resto di castelliere medievale, un campanile e si ritorna alla civiltà. Quindi, dopo una curva, esplode improvvisa l’ampia visione del Golfo di Trieste, dominato dall’alto. Partendo da Nova Gorica il tragitto sfiora continuamente il confine italiano, attraversando paesi che hanno una doppia denominazione, essendo stati italiani e prima ancora austriaci, fino a giungere alla celebre Lipica e al suo secolare allevamento equino.
Si parte da Nova Gorica lungo la valle della Vipava / Vipacco per giungere a Šempeter, ove si trova la quattrocentesca chiesa di San Pietro, il castello dei Conti Coronini e il Maniero Maffei. Quindi con una bella pista ciclabile si giunge a Miren, sovrastata dal notevole santuario di Mirenski grad, dedicato alla Madonna Addolorata. Tra dolci ondulazioni e qualche tratto sterrato, si raggiunge Lokvica, quindi è la volta di Sela na Krasu, da cui si gode una spettacolare vista del Golfo di Trieste. A Škrbina è possibile visitare la casa del pittore Lojze Spacal, poi si transita per il bel paesino di Sveto con la chiesa dedicata a Sant’Egidio, uno dei principali esempi di architettura sacra in Slovenia. Eccoci quindi a Komen , che fu importante centro amministrativo del Carso occidentale, quindi si prosegue nel cuore del Carso fino ad attraversare i borghi di Pliskovica e Dutovlje, famoso centro vinicolo specializzato nella produzione del Terrano, il nettare locale. È possibile raggiungere Dutovlje, anche passando per la medievale cittadina Štanjel, che con il castello e le mura di cinta rappresenta il punto turistico più attrattivo del Carso. Poi si giunge a Tomaj, borgo dove si può visitare la casa di Srečko Kosovel, uno dei più significativi poeti sloveni. Si arriva per stradine incantate fino a Sežana, il centro economico principale del Carso, che ospita un orto botanico ultracentenario. Eccoci infine alla meta della tappa odierna, la famosa Lipica, nota in tutto il mondo per essere la sede fin dal XVI secolo del celeberrimo allevamento equino degli Asburgo che ha dato origine ai cavalli lipizziani. Qui tutto ruota attorno all’equitazione: maneggi, corsi, esibizioni, escursioni a cavallo, giri in carrozza, visite alle storiche scuderie.



Tappa 6
Verso il mare
LUNGHEZZA
68 km
Salita
640 m
Discesa
1040 m
asfalto
92 %
sterrato
8 %
TIPO DI PERCORSO
CICLISMO A LUNGA DISTANZA
DIFFICOLTÀ DEL PERCORSO
medio
ATTIVITA
CICLOTURISMO
sterrato

Descrizione della tappa
La discesa verso l’Adriatico
Prima di tuffarsi nel blu dell’Adriatico, questo percorso è un concentrato dei tòpoi del Kras / Carso: grotte, cavità, doline, fiumi sotterranei, lande pietrose e rada vegetazione. Lungo il tragitto – in piacevolissima discesa – s’incontra uno dei tre siti sloveni dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, cioè le Grotte di Škocjan. È un complesso di caverne e gallerie ricoperte da stalattiti e stalagmiti che è stato plasmato dal fiume sotterraneo Reka / Timavo il quale, dopo un percorso nel sottosuolo di oltre 40 chilometri, sfocia nel Golfo di Trieste nei pressi di San Giovanni di Duino / Štivan. Si punta verso la cittadina di Kozina, sul lembo estremo del Carso e da qui si raggiunge il villaggio di Črni Kal e il suo caratteristico campanile storto (interessante anche il portale della Casa Benko, la casa contadina più antica della Slovenia). Poi si scende decisi lungo la valle del Rižana, raggiungendo il tracciato della vecchia ferrovia Parenzana che agli inizi del secolo XX collegava Trieste / Trst a Poreč / Parenzo. Questa frequentata e attrezzatissima ciclabile – che fiancheggia la Riserva Naturale Škocjanski zatok / Val Stagnon – porta piacevolmente a Koper / Capodistra, Izola / Isola per poi giungere fino a Piran / Pirano.
Dal centro di Lipica l’itinerario prosegue su strada sterrata fino alla località di Lokev , dove ci imbattiamo in un’imponente torre fortificata di pietra, eretta a difesa dalle invasioni turche, che oggi ospita una ricca collezione di armi, uniformi e altri oggetti militari. Si prosegue giungendo all’ingresso del Park Škocjanske jame (Parco delle Grotte di Škocjan) – in comune di Divača – assolutamente da non perdere con le sue magnifiche cavità, una delle maggiori attrazioni in Slovenia. Dopo la visita si continua a pedalare fino a raggiungere l’estremità dell’altopiano, cioè il paese di Kozina che è interessato dall’attraversamento di un altro percorso ciclabile, Trieste / Trst-Hrpelje (su cui si transiterà in parte nel secondo giorno della seconda settimana), lungo un tratto del sedime della ferrovia Trieste / Trst-Ljubljana. Più in basso si trova il borgo di Črni Kal, immerso nel verde in cui spicca il candore della chiesa di San Valentino. Ora la strada scende con ampi tornanti e s’insinua nella valle del fiume Rižana fino a giungere al tracciato della vecchia ferrovia Parenzana – a scartamento ridotto e a binario unico – che dal 1902 collegava Trieste / Trst a Poreč / Parenzo in 123 chilometri. Dismessa nel 1935, da pochi anni è stata trasformata in un percorso ciclabile (segnavia D8) denominato “Parenzana: strada della salute e dell’amicizia”. Pedalando sulla bella pista si raggiunge la Riserva Naturale Škocjanski zatok / Val Stagnon, maggior zona umida salmastra della Slovenia, e poi si giunge a Koper / Capodistria, con lo splendido centro storico di chiara impronta veneziana. Fino a Izola / Isola si pedala in riva al mare su ciclabile dedicata anche agli altri utenti. Quindi si percorre una galleria e si raggiunge Strunjan / Strugnano, l’area delle ex saline. Una seconda galleria ci consente di giungere a Portorož / Portorose, rinomata località turistica dell’Istria slovena – in comune di Piran / Pirano – con una secolare tradizione termale. Il fango per le terme proviene dalle Saline di Sečovlje / Sicciole, il parco naturale a 10 chilometri di distanza da Portorož / Portorose in direzione del confine con la Croazia.


